Donne nell’arte

Introduzione

Per molto tempo il ruolo delle donne nell’arte è stato taciuto, così come il loro ruolo in vari ambiti come la vita culturale, sociale e politica. Con l’evolversi del tempo, il ruolo delle donne nell’arte è diventato semprepiù importante, ma soprattutto è il mondo dell’arte stesso che è cambiato negli ultimi anni. Infatti, il ruolo delle donne è diventato più importante solo di recente, tuttavia le donne sono sempre state presenti nella sfera dell’arte, creando opere di alta qualità, spesso sotto pseudonimi maschili o in forma anonima, o ancora nascoste e dimenticate da coloro che hanno scritto la storia.

In questo dossier pedagogico, vi introdurremo innanzitutto al tema generale, fornendo un breve contesto storico e culturale. Poi scopriremo le dinamiche di genere nella storia e approfondiremo alcune opere d’arte specifiche e alcune delle donne più importanti dell’arte, basandoci su colori, forme, pennellate, prospettiva e altro ancora. Lo faremo presentandovi 10 dipinti di donne famose e fornendovi 2 esempi pratici di attività che possono essere realizzate per un laboratorio artistico basato sulle donne nell’arte.

In sintesi, in questo dossier potrete:

  • Imparare di più sulle donne nell’arte
  • Scoprire di più sulle dinamiche di genere nella storia
  • Esplorare le caratteristiche delle principali opere e tecniche artistiche
  • E altro ancora

La tematica

Introduzione

Per molto tempo il ruolo delle donne nell’arte è stato taciuto, così come il loro ruolo in vari ambiti non solo della vita culturale ma anche della vita quotidiana, sociale e politica. Nel corso del tempo, la questione del genere è parzialmente cambiata, andando a modificare alcuni equilibri di genere storicamente consolidati. Il ruolo delle donne è cambiato, vedendo una partecipazione e un protagonismo sempre più femminile. Soprattutto negli ultimi decenni, una consistente letteratura sul tema delle donne artiste e del loro lavoro ha dimostrato chiaramente che le donne hanno avuto un ruolo significativo nella produzione di arte visiva per secoli.

La presenza delle donne nell’arte è il risultato di una lotta di lunga durata contro la disuguaglianza e la differenza di genere. Il termine arte femminista è un concetto coniato di recente e ciò che oggi viene comunemente definito “arte femminista” rappresenta il cambiamento messo in atto dalle donne artiste per abbattere stereotipi e pregiudizi e perseguire l’ideale della parità di genere. Seguendo la loro vocazione, figure come Artemisia Gentileschi e Frida Kahlo hanno riscritto la storia, aprendo la strada a una nuova ideologia: le donne nell’arte non sono solo muse e modelle, ma possono anche svolgere il ruolo di artiste.

Per molto tempo la donna artista ha vagato in un oblio che ha inghiottito l’arte femminile senza alcuna differenziazione di epoche o luoghi. Solo a partire dagli anni Sessanta, con l’inizio della contestazione delle donne per ottenere la paritàdi diritti, si è sviluppato un movimento di liberazione anche nell’arte, che è al centro della ricerca di molte artiste.

Il contesto artistico: lo sfondo artistico del tema, le principali questioni artistiche e i problemi dell’epoca

Scopriamo di più sulle donne nell’arte.

L’evoluzione della rappresentazione delle donne nel mondo dell’arte

È interessante analizzare come l’iconografia della donna si sia evoluta nel suo percorso artistico dall’antichità ai giorni nostri, soprattutto se ci soffermiamo su alcuni momenti storici simbolicamente significativi. Il ruolo attribuito alla donna nell’arte, così come nella sfera sociale, è cambiato nel tempo. L’immagine femminile è stata l’oggetto prediletto nella sfera creativa.

Donna come madre e simbolo di fertilità:

Nell’iconografia antica, la donna era generalmente associata alla fecondità e la suaconoscenza e vicinanza alla natura contribuivano a creare un mondo mistico intorno a lei. Si credeva che avesse un legame con le divinità e, pertanto, era coinvolta nei rituali e nelle cerimonie religiose. Con le sue connotazioni fisiche, la donna cominciò a diventare il soggetto della piccola statuaria paleolitica.

Statuette antropomorfe, chiamate “Le Veneri preistoriche”, alte dai 10 ai 15 centimetri, in pietra, osso o steatite, rinvenute in vari scavi ritraggono più di 25.000 anni fa una donna che è la genitrice dell’essere umano, che veniva venerata e a cui venivano dedicate cerimonie con offerte votive millenni dopo, riportate in molte testimonianze.

Potete vedere la “Venere di Willendorf” qui: Figura femminile scolpita nella pietra calcarea, risalente a 25.000 anni fa.

La donna come ideale di bellezza:

I Greci, invece, si avvicinarono molto all’ideale moderno di bellezza e, a partire dal V secolo a.C., furono stabiliti veri e propri canoni estetici di bellezza. All’idea di bellezza i Greci associarono i concetti di grazia, misura e proporzione del corpo.

Afrodite di Cnido, IV secolo a.C. Fonte qui

La donna come Madre e Santa:

Nell’iconografia del Medioevo cambia il ruolo della donna, che con l’avvento del cristianesimo viene raffigurata nelle immagini sacre, identificata con il ruolo della Vergine Maria, che diventa la protagonista dell’arte medievale.

Giovanni Battista Cima da Conegliano, Madonna e Bambino (circa1500). National Museum Cardiff. Fonte qui.

La donna come musa:

Con l’avvento dell’Umanesimo e poi del Rinascimento, la donna non viene più rappresentata solo come santa, ma si trasforma e si sviluppa in diversi aspetti, venendo raffigurata in episodi di vita quotidiana o di natura mitologica.

In epoche più vicine a noi, la donna diventava un modello di bellezza e di erotismo da studiare e rappresentare, e la modella era la musa ispiratrice, ma anche la fonte del peccato, o l’esempio di doti domestiche e di maternità verginale, una donna madre che per tutto il Medioevo, fino al Seicento, si identificava con l’immagine sacra della Madonna.

La nascita di Venere, Sandro Botticelli, fonte, qui.La donna come seduttrice:Nell’immaginario maschile, predominante nelle arti, la figura ancestrale della madre è una presenza insistente e prevalente, una figura che con il passare del tempo e il mutare dei costumi si è trasformata, in alcune arti della cultura occidentale, in una tentatrice distruttiva, sensuale e pericolosa per l’uomo perché seducente. Edvard Munch, Madonna (1894-1895). Fonte qui.

 

La donna come seduttrice:

Nell’immaginario maschile, predominante nelle arti, la figura ancestrale della madre è una presenza insistente e prevalente, una figura che con il passare del tempo e il mutare dei costumi si è trasformata, in alcune arti della cultura occidentale, in una tentatrice distruttiva, sensuale e pericolosa per l’uomo perché seducente.

Edvard Munch, Madonna (1894-1895). Fonte qui.

 

Verso la fine dell’Ottocento, invece, la donna è ancora racchiusa in schemi che la vedono angelica ed eterea come le donne romantiche del soave lirismo diDante Gabriel Rossetti, ma anche come tentatrice fonte di perdizione.

Il riscatto della donna artista avviene solo nel Novecento.

Pur essendo il soggetto privilegiato della rappresentazione artistica, è difficile ricostruire la sua presenza attiva in campo artistico perché per secoli la donna artista è stata invisibile o quasi, la sua attività si svolgeva tra le mura domestiche, nei conventi, e le sue occupazioni principali erano nelle cosiddette arti minori, come il ricamo, la tessitura e la miniatura. Non si addiceva a una donna tenere in mano pennelli, martello o scalpello, soprattutto se doveva essere tenuta lontana dalla nudità maschile e dalla promiscuità con gli uomini, che offendevano la sua virtù verginale. Proprio per questo motivo era molto difficile per le donne ottenere il privilegio di essere ammesse a un’accademia di belle arti. Ma alla fine le donne riuscirono!

Contesto storico e sociale del movimento

Fin dall’antichità, nel mondo dell’arte, le donne erano semplicemente soggetti di ispirazione per gli artisti maschi.

Sebbene le testimonianze rivelino l’esistenza di pittrici fin dall’Antica Grecia, il loro contributo al mondo dell’arte rimane marginale e misconosciuto fino al XVI secolo. Infatti, tra i primi riferimenti alle donne nell’arte, Plinio il Vecchio ci fornisce alcuni nomi di pittrici greche: Timarete, Kalypso, Aristarete, Iaia e Olimpia. Probabilmente la componente femminile nel mondo dell’arte è sempre stata presente; forse è sempre esistita da quando esiste l’arte, ma fino al XVI secolo il loro contributo, la loro effettiva presenza documentata nella storia rimane debole, quasi invisibile. Va notato che nel Medioevo gli artisti, sia uomini che donne, erano raramente menzionati personalmente. Erano considerati artigiani e raramente firmavano le loro opere. In altri ambiti, invece, le donne venivano nominate: come membri di miniatori di ritratti, illustratori di libri o ricamatrici. La maggior parte di loro, tuttavia, era composta da monache o aristocratiche.

È solo a partire dal periodo rinascimentale che iniziano a emergere figure femminili.

Dal Rinascimento all’Impressionismo, poi, le cose cominciano a cambiare. Le vere grandi artiste, quelle che possono essere considerate vere professioniste dell’arte, sfuggono all’invisibilità. Possiamo citare come figure emblematiche Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, l’olandese Judith Leyster, Rosalba Carriera, Elizabeth Vigée Lebrun, Angelica Kauffmann, Mary Cassatt e Berthe Morisot.

Per avvicinarci ai giorni nostri, il binomio arte-donna si rafforza verso la fine degli anni Sessanta, in un’epoca che si vanta del cambiamento e in cui i movimenti per i diritti civili sono particolarmente attivi. Nello stesso periodo nasce la cosiddetta “arte femminista”.

Approfittando del particolare momento di fermento, di insoddisfazione generale, le prime donne artiste di quel periodo cercarono di imporsi sulla scena con le proprie opere; con l’obiettivo di riscrivere la storia ed eliminare gli stereotipi sulla differenza di genere, si fecero spazio nel mondo riservato quasi esclusivamente agli uomini.

Lo scopo del movimento era quello di utilizzare l’arte per fornire allo spettatore un punto di vista diverso sulla società; un punto di vista femminile che mirava a eliminare la disuguaglianza di genere.

Caratteristiche del movimento

Ora analizzeremo alcune delle donne artiste che hanno portato un cambiamento nella storia dell’arte, con le loro rispettive personali storie e opere.

Artemisia Gentileschi

Apriamo la nostra lista con Artemisia Gentileschi, la pittrice vissuta nella prima metà del XVII secolo e ricordata per essere stata la prima donna a entrare all’Accademia di Arte del Disegno di Firenze. Figlia del noto pittore Orazio Gentileschi, l’artista ereditò dal padre il rigore artistico che mescolò abilmente con una drammaticità che è invece ripresa dalle opere di Caravaggio. Lo stupro subito da un amico del padre e il successivo processo sono gli eventi attraverso i quali Artemisia divenne la figura emblematica della lotta contro la violenza sulle donne. Le vicende personali influenzano in modo evidente il suo percorso artistico; dalle sue opere emerge una forza espressiva carica di rabbia e risentimento. I rapporti con personaggi influenti dell’epoca, tra cui Cosimo II de’ Medici e Galileo Galilei, e il suo talento di artista la portarono a raggiungere importanti traguardi.

Negli anni Settanta Artemisia divenne un simbolo del femminismo internazionale, anche grazie alla notorietà assunta dallo stupro e dal processo. Un paio di secoli dopo la sua morte, numerose associazioni e circoli portano il suo nome. A contribuire all’affermazione di questa immagine fu la sua figura di donna impegnata a perseguire la propria indipendenza e la propria realizzazione artistica contro le molte difficoltà e i pregiudizi incontrati nella sua travagliata vita.

Autoritratto come allegoria della pittura (La Pittura) – Artemisia Gentileschi (tra il 1638 e il 1639)

Angelica Kauffman

Maria Anna Catharina Angelica Kauffmann, nata a Coirail 30 ottobre 1741, è stata una pittrice svizzera specializzata in ritratti e soggetti storici. Aveva anche una passione per altre arti come la musica e il canto. Il padre pittore la iniziò alle belle arti, accompagnandola anche, ai fini di un’educazione più completa, in viaggi in Italia, dove il suo talento era in mostra. In seguito si recò anche a Londra; fu l’unica donna tra i fondatori della Royal Academy of Arts.

Angelica Kauffmann -Ritratto di donna come Vestale (1782)

Berthe Morisot

Berthe Marie Pauline Morisot, nata a Bourges nel gennaio 1841, è stata una pittrice impressionista francese. Durante la sua vita, Berthe Morisot, come altre donne artiste dell’epoca, dovette lottare contro coloro che ritenevano disdicevole per una donna essere una pittrice. I pregiudizi dell’epoca, oltre a renderle difficile dipingere all’aperto o in luoghi pubblici, la rendevano indifferente e lontana dalle questioni sociali che agitavano la vita parigina di quei decenni.

Berthe è quindi portata a dipingere interni e scene domestiche, con eleganti donne della media e alta borghesia ritratte nelle loro case o nei loro giardini in vari momenti della giornata. Non fu mai, tuttavia, un’artista superficiale: una caratteristica costante della sua arte è infatti l’analisi interiore dei personaggi, probabilmente influenzata in questo dall’amicizia con molte figure letterarie, in particolare Stéphane Mallarmé.

Berthe Morisot fu una delle poche esponenti femminili del movimento impressionista. Lo stile aggraziato e i temi familiari sono in netto contrasto con le difficoltà e i pregiudizi che affrontò nel corso della sua vita.

Foto di Berthe Morisot, artista sconosciuto

Tamara de Lempicka

Tamara de Lempicka (Varsavia, 1898 – Cuernavaca, 1980), è stata una pittrice polacca, icona del lusso sfarzoso e sfrenato degli anni Venti a Parigi, dove era approdata da San Pietroburgo in fuga dai moti rivoluzionari russi. In Francia, de Lempicka aderì allo stile Art Déco e portò sulla tela personaggi della sua vita quotidiana adornati con abiti all’ultima moda e gioielli costosi.

L’unicità delle sue opere sta nella combinazione di questi elementi moderni con uno stile che richiama la ieraticità e la plasticità delle statue antiche. Le sue potenti figure sono realizzate con linee pulite e nette, e i colori sono vividi ma applicati con pennellate piatte e compatte che ne esaltano la volumetria.

Frida Kahlo

Frida, nata in Messico nel 1907, è una delle artiste più amate e conosciute al mondo, un grande esempio di forza e creatività. Il rapporto ossessivo con il suo corpo martoriato da un terribile incidente nel 1925 caratterizza uno degli aspetti fondamentali della sua arte: crea visioni del corpo femminile non più distortedallo sguardo maschile. Allo stesso tempo, coglie l’opportunità di difendere il suo popolo attraverso la sua arte, portando in essa il folklore messicano.

Foto di Frida Kahlo, da Guillermo Kahlo (1932)

Sopra abbiamo presentato solo un paio di esempi di artiste donne nel corso della storia. Ci sono tantissime artiste contemporanee che si sono affermate nel mondo dell’arte contemporanea con performance, arti visive, fotografia, installazioni audio-video, ecc.

Solo per citare alcuni nomi che potrebbero essere interessanti da esplorare con i vostri studenti: Gina Pane, Rebecca Horn, Barbara Kruger, Marina Abramovic, Jenny Holzer, Vanessa Beecroft.

Approccio pedagogico

Perché questo tema è rilevante per gli studenti adulti?

Nel corso dei secoli, il corpo femminile è stato uno dei soggetti preferiti dall’arte, ma la sua interpretazione variava a seconda di fattori storici, sociali, politici e culturali. Proprio come in molti settori della vita, non è sempre stato facile per le donne trovare lo spazio che meritavano nel mondo dell’arte. È quindi importante evidenziare la posizione delle donne nella storia dell’arte, non solo per scoprire di più sull’arte e sulla conoscenza culturale, ma anche perché è importante per l’uguaglianza di genere, al fine di costruire una società basata sull’inclusione e sull’equità.

Quali sono i risultati di apprendimento dell’integrazione di questo tema artistico con un’attività educativa?

Con questa attività, gli studenti potranno scoprire il ruolo delle donne nella storia dell’arte e il loro posto nella società attraverso gli strumenti e gli occhi del pittore. Infatti, le attività sono impostate in modo che gli studenti possano imparare il potere della luce che si riflette sugli oggetti e come può influenzare le visioni artistiche.

Come farlo: strategie, strumenti e tecniche

Gli studenti parteciperanno in modo attivo e non attivo al proprio apprendimento. Attraverso la presentazione di diverse opere d’arte prodotte nella storia dell’arte, impareranno di più sul rapporto tra i generi e su come i ruoli di genere sono cambiati nel tempo, nonché sull’evoluzione della prospettiva femminile.

Opere d’arte

Opera d’arte #1 L’autoritratto come allegoria della pittura (La Pittura) – Artemisia Gentileschi, 1639

Autoritratto come Allegoria della Pittura (La Pittura), Artemisia Gentileschi, 1639, olio su tela, 98,6 cm x 75,2 cm, Royal Collection (© Pubblico dominio; fonte:Wikipedia)

  • La sua posizione in relazione al tema: Artemisia Gentileschi, figlia del pittore Orazio, fu l’unica donna del Rinascimento ad avere accesso all’Accademia del Disegno di Firenze, ma entrò nella storia anche per essere un simbolo del femminismo, avendo il coraggio di denunciare lo stupro da parte del pittore Agostino Tassi. Il dipinto di Artemisia Gentileschi è il più famoso autoritratto di un’artista donna.

  • Breve descrizione: Questa è un’allegoria della pittura: La pittura è personificata da una donna che porta al collo una lunga catena d’oro con un medaglione a forma di maschera, ha i capelli neri un po’ scompigliati, indossa una veste di colore cangiante, tiene in una mano un pennello e nell’altra una tavolozza.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto è esposto a Kensington Palace, a Londra.

  • Possibile sfruttamento educativo: Sebbene l’essere donna durante l’epoca barocca comportasse molti svantaggi in termini di diritti e di stile di vita, Gentileschi trovò nell’Iconologia questa gemma per accrescere la sua reputazione. Inoltre, sebbene molte delle figure femminili idealizzate evocassero idee salacio suggestive in quel periodo, Gentileschi riuscì a manipolare la “Pittura” in modo da conferire potere (e non sminuire) alle donne. Può essere interessante vedere come l’arte sia stata uno strumento di emancipazione per le donne nel corso del tempo.

Artwork #2 Giuditta decapita Oloferne, Artemisia Gentileschi,1614–1621

Giuditta che decapita Oloferne, Artemisia Gentileschi, 1614-1620, olio su tela, 199 cm x 162,5 cm, Galleria degli Uffizi (© Pubblico dominio; Wikimedia Commons)

 
  • La sua posizione in relazione al tema: Giuditta che decapita Oloferne è un dipinto a olio su tela realizzato intorno al 1620 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. La Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi è una condanna pittorica dell’abuso delle donne da parte di chi ha potere. L’episodio biblico ha dato ad Artemisia anche l’opportunità di raccontare la sua drammatica storia personale.

  • Breve descrizione:  Giuditta, nella camera di Oloferne, decapita il generale assiro aiutata dalla sua ancella. Oloferne, inebriato dopo il banchetto, è disteso, nudo, sul letto in attesa di Giuditta, che ha accettato di giacere con lui. Invece la donna, afferrata la spada del generale, gli taglia la gola con un colpo netto, mentre la serva blocca le braccia del soldato. La scena è immersa nell’oscurità, il chiaroscuro usato dall’artista è molto potente, la scena risalta con colori nitidi.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova nella Galleria degli Uffizi di Firenze, in Italia.

  • Possibile sfruttamento educativo: La figura di Artemisia Gentileschi ha suscitato particolare interesse nella critica per la sua vicenda umana, e i dipinti legati alla storia di Giuditta e Oloferne sono stati oggetto di indagine psicologica. Oltre al tema biblico, che si presta a indagare un meccanismo di rivalsa sull’arroganza maschile, ha suscitato interesse la brutalità del gesto rappresentato. Può essere interessante per gli studenti approfondire come l’arte possa essere utilizzata come strumento di denuncia, un metodo per dare voce a persone che spesso non ne hanno.

Opera d’arte #3 Venere induce Elena a innamorarsi di Parigi, Angelica Kauffmann, 1790

Venere induce Elena a innamorarsi di Parigi, Angelica Kauffmann, 1790, olio su tela, 102 cm x 127,5 cm, Museo dell’Ermitage(© Pubblico dominio; fonte: Wikipedia)

  • La sua posizione in relazione al tema: Venere induce Elena a innamorarsi di Parigi è un dipinto di Angelica Kauffmann. Tra le donne più moderne ed emancipate del suo tempo, Angelica Kauffmann (Coira, 1741 -Roma, 1807) fu una delle pittrici più innovative e anticonvenzionali del XVIII secolo. In un mondo in cui era molto difficile per le donne entrare nelle accademie di pittura, Angelica riuscì a farsi strada nell’universo artistico dominato dagli uomini.

  • Breve descrizione: L’episodio, tratto dall’Iliade di Omero, mostra la seduzione di Elena, moglie del re spartano Menelao, da parte del principe troiano Paride. I dipinti mitologici sono stati classificati all’interno dei dipinti storici e quindi i più prestigiosi dall’Académie de peinture et de sculpture francese, in quanto raffigurano una scena mitologica piuttosto che un soggetto specifico e statico, come un ritratto.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova al Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo, Russia.

  • Possibile sfruttamento educativo: I soggetti mitologici sono stati rappresentati da molti artisti nel corso degli anni. Può essere interessante andare a vedere come venivano rappresentate le donne nei racconti mitologici, il loro ruolo, la loro posizione.

Opera d’arte#4 Autoritratto, Berthe Morisot, 1885

Autoritratto, Berthe Morisot, 1885, olio su tela, 100 cm x 81 cm, Musée Marmottan Monet (© Pubblico dominio; fonte:Wikipedia)

 
  • La sua posizione in relazione al tema: L’Autoritratto (Autoportrait) è un dipinto del 1885 in stile impressionista della principale artista francese Berthe Morisot. Il dipinto rappresenta un autoritratto dell’artista. Dipinto all’età di quarantaquattro anni, èil primo autoritratto dell’artista.

  • Breve descrizione: L’Autoritratto mostra l’artista, Berthe Morisot, che gira la testa verso sinistra, apparendo davanti a noi quasi a busto intero, ma con entrambe le braccia fuori dall’inquadratura. In questo autoritratto, osserviamo la pennellata decisa di Morisot che configura una figura piuttosto precisa, di spalle, su uno sfondo astratto. La resa approssimativa di questo contorno, che include la tavolozza dei colori, ci dice che l’occhio della pittrice è concentrato sul volto e sulla parte superiore del busto del soggetto.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova oggi al Musée Marmottan Monet, Parigi, Francia.

  • Possibile sfruttamento educativo: Questo è uno degli autoritratti dell’artista. Potrebbe essere interessante per gli studenti andare a confrontare i diversi autoritratti di donne con i ritratti che gli artisti maschi hanno fatto delle donne.

Opera d’arte#5 Il gioco degliscacchi, Sofonisba Anguissola, 1555

Il gioco degli scacchi, Sofonisba Anguissola, 1555, olio su tela, 72 cm x 97 cm, Museo Nazionale di Poznań (© Pubblico dominio; Wikimedia Commons)

  • La sua posizione in relazione al tema: Il gioco degli scacchi è un dipinto di Sofonisba Anguissola. Ma il dipinto non è solo la rappresentazione di una partita a scacchi.Qui, la battaglia dipinta da Anguissola allude alla ricerca di una donna conquistatrice. In questo modo, la scacchiera diventa un’allegoria e le vere regine sono le tre sorelle Anguissola, che trascorrono le loro giornate in modo virtuoso, partecipando a un esercizio educativo.

  • Breve descrizione: Il dipinto raffigura le tre sorelle del pittore e la vecchia domestica di casa. Lucia, la maggiore delle tre, sta muovendo una pedina sulla scacchiera; di fronte a lei Minerva, la quartogenita letterata, alza una mano in un gesto che diverte la sorellina Europa.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova nel Museo Nazionale di Poznań, in Polonia.

  • Possibile sfruttamento educativo: Il dipinto cattura un’antica storia scritta. Potrebbe essere interessante per gli studenti andare a vedere il collegamento con altre discipline, come ad esempio la scrittura. Come si intrecciano le varie discipline? Qual è il parallelismo tra le donne nell’arte e le donne nella scrittura?

Opera d’arte #6 Eva Gonzalès, Risveglio mattutino, 1877

Risveglio mattutino, Eva Gonzalès, 1877, olio su tela, 81 cm x 100 cm, Kunsthalle Bremen (© Pubblico dominio; fonte: Wikipedia)

  • La sua posizione in relazione al tema: Risveglio mattutino è un dipinto di Eva Gonzalès. Eva Gonzalès (Parigi, 19 aprile 1849 -Parigi, 6 maggio 1883) è stata una pittrice francese, considerata una delle interpreti più sensibili del movimento impressionista.

  • Breve descrizione: Il dipinto raffigura una giovane donna, dai folti capelli neri, a letto, con le mani sotto il cuscino. È posizionata di lato, appoggiata su un fianco, con lo sguardo fisso in una direzione. In questo quadro emerge lo stile della pittura impressionista: un momento intimo come il risveglio viene rappresentato e, allo stesso tempo, trasformato, attraverso pennellate e colori vivaci, in un momento speciale e unico. L’opera cerca di catturare la bellezza e la gioia del risveglio mattutino, quando si aprono gli occhi alla vita.
  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova nella Kunsthalle di Brema, in Germania.

  • Possibile sfruttamento educativo: Eva Gonzalès non è l’unica donna ricordata per aver fatto parte del movimento impressionista. Può essere interessante per gli studenti andare ad analizzare diverse opere di donne del periodo impressionista, trovando somiglianze e discordanze.

Opera d’arte #7 Untitled (Your body is a battleground), Barbara Kruger, 1989

Untitled (Your Body is a battleground), Barbara Kruger, 1989, serigrafia fotografica su vinile, 284,48 cm x 284,48 cm, The Broad (© Barbara Kruger. Riprodotto con il permesso dei titolari del copyright di Barbara Kruger. Fonte: The Broad)

  • La sua posizione in relazione al tema: Your body is a battleground è un’opera d’arte di Barbara Kruger. Barbara Kruger si distingue per la sua immediatezza, attraverso la scelta di una sorta di grafica pubblicitaria che rivela ed evidenzia frasi brevi e mirate sovrapposte a immagini in bianco e nero che presentano prevalentemente figure femminili.In tutte le sue opere, la combinazione di testo e immagini ha lo scopo di trasmettere rapidamente un messaggio di denuncia sociale. Barbara Kruger manifesta apertamente la sua opposizione alle ingiustizie politiche, economiche e sociali, scagliandosi contro il consumismo, il razzismo, la violenza, la discriminazione e tutti gli abusi di potere. In particolare, il suo tema più caro è il femminismo.
  • Breve descrizione: L’opera raffigura il volto di una donna, una parte in bianco e nero, l’altra metà in bianco e nero e in negativo. La foto è circondata da una scritta in bianco su sfondo rosso che recita “il tuo corpo è un campo di battaglia”. Il manifesto rivendica il diritto delle donne ad avere il controllo sul proprio corpo e soprattutto sulle proprie decisioni. Inizialmente concepito in occasione di una manifestazione tenutasi nell’aprile 1989 a Washington sul diritto all’aborto, è stato poi adottato più in generale come manifesto che rappresenta la lotta delle donne per i loro diritti.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova oggi al Broad Museum, nel centro di Los Angeles, USA.

  • Possibile sfruttamento educativo: Quest’opera può essere vista come una rappresentazione di come l’arte possa essere usata come mezzo di protesta, per mettere in discussione un certo sistema, certi costrutti sociali e culturali. Può essere interessante per gli studenti esplorare meglio il legame tra la produzione artistica e lo specifico contesto storico-politico, per vedere anche l’importante ruolo sociale che gli artisti possono svolgere.

Opera d’arte #8 La creazione di Dio, Harmonia Rosales, 2017

Creazione di Dio, Harmonia Rosales, 2017, olio su lino belga, non in mostra (© Harmonia Rosales; quest’opera è condivisa su Wikipedia dall’utente Tmanner38 con licenza Creative Commons 4.0). Per vedere altre opere di Harmonia Rosales, visitate il suo sito web https://www.harmoniarosales.art/)

  • La sua posizione in relazione al tema: Creazione di Dio è un’opera d’arte di Harmonia Rosales. Rosalesricrea la Creazione di Adamo di Michelangelo mostrando sia Dio che Adamo come donne di colore. Questa immagine vuole essere una critica alla rappresentazione artistica (ma anche alla rappresentazione sociale e alla narrazione più in generale) e mostra chei soggetti bianchi sono lo standard nell’arte classica, sfidando al contempo lo spettatore a riflettere sul perché questa pratica sia comunemente accettata. Qui l’artista tocca il tema della doppia subalternità: quella di genere ma anche quella etnica.

  • Breve descrizione: La Creazione di Adamo è un affresco di Michelangelo Buonarroti, risalente al 1511 circa e facente parte della decorazione della volta della Cappella Sistina nei Musei Vaticani a Roma. È l’episodio più famoso e conosciuto della Cappella Sistina e una delle icone più note e celebrate dell’arte universale, oggetto di innumerevoli citazioni, omaggi e parodie. Quest’opera riprende la scena, ma qui le protagoniste sono due donne di colore.
  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto è un olio su lino belga. Nel 2017 Rosales ha pubblicato sui social media un’immagine, The Creation of God, della sua prima opera completata per la mostra personale Black Imaginary To Counter Hegemony.

  • Possibile sfruttamento educativo: Come abbiamo già detto, l’arte può essere vista come uno strumento di critica sociale e come un mezzo per comunicare il proprio messaggio o per opporsi al messaggio di un altro. In questo caso, l’artista riflette e vuole denunciare la normalità della rappresentazionedell’uomo bianco al posto delle donne e delle persone di colore. Come si può analizzare il razzismo attraverso le opere d’arte? Che cosa ci dice il mondo dell’arte sul periodo storico del colonialismo?

Opera d’arte#9 Giovane donna con guanti, Tamara de Lempicka, 1930

Questo dipinto è protetto da copyright. Pertanto, non possiamo mostrarlo in questo dossier pedagogico. È possibile vedere l’opera d’arte qui.

  • La sua posizione in relazione al tema: Giovane donna con guanti è un dipinto di Tamara de Lempicka. È stata un’artista donna molto importante e ha rappresentato la figura della donna come sensuale e libera: una donna di potere.

  • Breve descrizione: Il dipinto raffigura una donna con un abito verde. La donna ha un grande cappello bianco. Lo tiene con la mano destra e ha un rossetto rosso sulle labbra. L’artista usa linee dritte e taglienti; usa curve geometriche, tipiche del cubismo.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova oggi al Centre Pompidou di Parigi

  • Possibile sfruttamento educativo: Lo stile di Tamara de Lempickaè vicino a quello del cubismo. Può essere interessante per gli studenti fare un confronto con altri pittori del periodo cubista, per vedere somiglianze e differenze.

Opera d’arte #10 Rosalba Carriera, Autoritratto con in mano il ritratto della sorella, 1715

Autoritratto con in mano il ritratto della sorella, Rosalba Carriera, 1709, pastello su carta, 71 cm x 57 cm, Galleria degli Uffizi (© Pubblico dominio; fonte:Wikimedia Commons)

  • La sua posizione in relazione al tema: Autoritratto con ritratto della sorella è un dipinto dell’artista Rosalba Carriera. Rosalba Carriera è stata una pittrice e ritrattista italiana, nonché miniaturista su avorio. È uno dei nomi più importanti dell’arte del XVIII secolo. Si avvicinò alla pittura di miniature e piccoli ritratti a pastello perché, secondo la mentalità dell’epoca, erano, in pittura, le realizzazioni più adatte a una donna, e furono proprio i suoi delicati ed eleganti ritratti a pastello a renderla una delle personalità artistiche più influenti, famose e ricercate d’Europa.

  • Breve descrizione: La vediamo leggermente inclinata di lato, con lo sguardo fiducioso verso di noi. Mentre il sorriso sulle labbra è appena percettibile, gli occhi amichevoli sono piuttosto seri. Nella mano sinistra la pittrice tiene un “quadro nel quadro”, sul quale appoggia un pennello con la mano destra. In questo modo ci presenta la sorella Giovanna,che era, per così dire, l’alter ego e la governante dell’artista nubile.

  • Ubicazione e dimensione europea: Il dipinto si trova oggi nella Galleria degli Uffizi, a Firenze.

  • Possibile sfruttamento educativo: Per tanti anni nella storia, e in alcune condizioni ancora oggi, molte donne non hanno avuto la possibilità di scegliere per la propria vita o di essere indipendenti, avendo un lavoro o una propria autonomia economica o abitativa. Potrebbe essere interessante per gli studenti andare a esplorare la vita privata delle donne artiste rimaste nella storia, per vedere quante donne artiste hanno avuto la possibilità di affermarsi come artiste e di vivere della loro arte.

Attività pratiche

Donne e storia dell’arte

Obiettivi

Aiutare gli studenti ad analizzare ed evidenziare il ruolo delle donne nel mondo dell’arte nel corso della storia.

Materiali

  • Computer con accesso a Internet
  • Cartelloni
  • Materiale da disegno
  • Materiale per incollare e tagliare
  • Materiale per la stampa a colori

Fase preparatoria per educatori/mediatori

Prendere dipinti e opere d’arte realizzati da donne e dividerli per periodo storico. Spiegare, in base ai periodi storici, gli eventi storici, economici, politici e culturali più rilevanti del periodo.

Sviluppo 

Poi si chiederà agli studenti di scegliere un’opera, e ognuno sarà responsabile di collegare l’opera agli eventi storici, culturali e politici del periodo. Verrà quindi creata una linea del tempo in cui le opere delle donne artiste saranno collocate in ordine cronologico. In questo modo, si vedrà non solo l’evoluzione artistica delle varie correnti artistiche, ma anche il legame reciproco tra arte e storia.

Rappresentare vs. essere rappresentati

Obiettivi

Quando si pensa alle donne nell’arte, si pensa subito alla donna come oggetto di rappresentazione artistica, come musa ispiratrice del pittore, come elemento e simbolo di bellezza. Per molto tempo, infatti, le donne sono state rappresentate da pittori uomini, ma non sempre sono state in grado di autorappresentarsi. È importante andare ad analizzare la differenza tra l’essere rappresentate da qualcuno e la libertà di autorappresentarsi, e quindi di autodeterminarsi.

Materiali

  • Accesso a un computer con connessione online.
  • Fogli
  • Penne o matite

Fase preparatoria per educatori/mediatori

Selezionate opere di uomini e di donne, a coppie, un uomo e una donna per ogni movimento artistico che volete vedere. Creare una scheda per ogni opera e combinare in un blocco per ogni movimento artistico, quella dipinta da un uomo e quella dipinta da una donna.

Sviluppo 

Per ogni dipinto, cercate di individuare alcuni elementi caratteristici, ad esempio il modo in cui viene utilizzato il colore, l’uso delle ombre, la rappresentazione dei soggetti, ecc. Osservate come i due dipinti differiscono e come cambia la rappresentazione, se viene data più importanza ad alcuni elementi o ad altri, se un dipinto è più famoso o conosciuto dell’altro, ecc.

…ma sopratutto, divertitevi a scoprire il mondo dell’arte